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FAQ: AVVOCATO – PARTE II

4. POSSO FIDARMI DEL MIO AVVOCATO?

La fiducia nel rappresentante legale è la base per una cooperazione funzionale che posti ad una risoluzione efficiente e sostenibile del problema. È quindi importante che cerchiate una discussione aperta con il vostro avvocato. Grazie al segreto professionale, tutte le informazioni sono protette dalla legge, anche nei confronti delle autorità e degli organi giudiziari. Gli avvocati hanno il divieto di rivelare a terzi tutto ciò che hanno appreso attraverso la loro professione. Gli avvocati sono quindi sottoposti all’autorità di vigilanza cantonale. Questa autorità funge da organo di vigilanza per la professione legale. Nell’ambito di un procedimento disciplinare, questa autorità può verificare il rispetto delle regole di condotta professionale e può imporre sanzioni.

Oltre a ciò, vale anche il divieto di conflitto di interessi, vale a dire che gli avvocati non possono rappresentare interessi in conflitto fra loro. A questo proposito, avete la garanzia che l’avvocato sosterrà pienamente voi e i vostri interessi. L’avvocato evita inoltre qualsiasi conflitto tra gli interessi del suo cliente e le persone con le quali ha un rapporto d’affari o privato.

5. COME VIENE GESTITO IL MANDATO?

Non appena l’avvocato dichiara di accettare il vostro mandato e i relativi fascicoli sono stati consegnati, è possibile effettuare i primi chiarimenti e intraprendere eventuali azioni legali. È possibile che più persone siano incaricate della gestione del vostro caso; ad esempio, una procura può contenere un’autorità sostitutiva. Ciò significa che si possono nominare “subagenti”. Questo può essere il caso, ad esempio, se il vostro avvocato è assistito da altri dipendenti.

5.1 COME POSSO CONTATTARE IL MIO AVVOCATO?

In linea di massima, Lei corrisponderà con il Suo avvocato sia per via elettronica (telefono, e-mail o fax) che per posta. Infine, ma non meno importante, è consuetudine che, dopo le discussioni iniziali e il conferimento del mandato, seguano ulteriori discussioni personali con il rappresentante legale. Ciò è particolarmente utile prima di un’udienza o di un tentativo di conciliazione. Tuttavia, le riunioni possono essere programmate anche in vista di ulteriori lavori in generale.

5.2 SARÒ INFORMATO SULL’ULTERIORE SVOLGIMENTO DELLA PROCEDURA?

La decisione finale su come procedere spetta sempre al cliente. L’avvocato mostrerà le possibili opzioni legali; insieme verrà poi decisa l’opzione migliore per il cliente. L’avvocato ha inoltre il dovere di informare il cliente. Ciò significa concretamente che ogni passo sarà discusso con voi e ogni informazione, che si tratti di lettere da parte della controparte, di decisioni delle autorità o di sentenze del tribunale, vi sarà trasmessa.

6. QUALI SONO LE MIE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO? SARÒ INFORMATO SU EVENTUALI RISCHI?

L’avvocato esercita la sua professione con attenzione e coscienza. Dopo l’accettazione del mandato viene regolarmente instaurato un rapporto contrattuale tra l’avvocato e il cliente. Il rappresentante legale è obbligato ad agire con diligenza nei confronti del cliente, della controparte, del tribunale e del pubblico, ma non è debitore di alcuno specifico risultato nell’esercizio del suo lavoro. Pertanto, il successo non può essere garantito. Lo standard di due diligence è determinato da criteri oggettivi, commisurati in base alle regole di condotta professionale. Nella professione legale, anche la giurisprudenza dei tribunali svolgerà generalmente un ruolo importante. Infine, ci si può anche orientare al paragone fatto con il comportamento tenuto da un’ipotetica persona media nella stessa situazione. L’obbligo di informare il cliente dei rischi e di evitare le cause perse è una naturale conseguenza dell’imperativo di esercitare la professione con attenzione e coscienza.